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Azione diretta  ex art. 7 ter: onere probatorio in capo al sub-vettore

Azione diretta ex art. 7 ter: onere probatorio in capo al sub-vettore

Interessante sentenza in tema di azione diretta del sub-vettore. Come noto, in tema di autotrasporto, l’art. 7-ter del d.lgs. n. 286/2005 prevede, in caso di mancato pagamento del proprio corrispettivo per il servizio di trasporto eseguito, la facoltà per il sub-vettore di agire nei confronti del primo vettore e del committente la spedizione, considerati solidalmente responsabili.

Nel caso in esame, l’autotrasportatore non si era visto pagare il proprio corrispettivo dal vettore principale in quanto quest’ultimo era stato posto in liquidazione controllata. Stante l’ingente ammontare dovutogli (circa un milione di euro), il sub-vettore ne aveva allora reclamato il pagamento al committente, il quale si era tuttavia opposto.

La tesi principale della difesa del committente verteva sull’assenza di prova, da parte del sub-vettore, circa l’effettiva realizzazione dei servizi di trasporto.

La Corte d’Appello di Ancona ha condiviso tali argomentazioni difensive, rigettando la richiesta di condanna del committente. Secondo i giudici anconetani, infatti, il sub-vettore non aveva fornito la prova (i) che i trasporti indicati fossero stati commissionati dal committente al vettore principale e fossero stati effettivamente eseguiti dal sub-vettore; nonché (b) dell’entità precisa del corrispettivo pattuito tra le parti del contratto di sub-trasporto.

Benché l’azione diretta sia stata introdotta dal legislatore con l’obiettivo di tutelare il contraente più debole e più esposto al mancato versamento del corrispettivo, ossia il sub-vettore, ciò non può comunque esimere quest’ultimo dall’assolvimento dell’onere probatorio a suo carico: infatti,  la parte che agisce per il pagamento di quanto afferma dovutole deve dare prova dell’esistenza del contratto di trasporto con il vettore principale, delle clausole e termini del contratto stesso e, elemento più importante, dell’effettiva esecuzione del trasporto. 

Al contrario, nel giudizio in esame, la Corte, rilevando l’assenza della prova tanto di un contratto di trasporto (o anche di singoli ordini di trasporto) quanto circa l’esecuzione effettiva dei servizi di trasporto (DDT/CMR regolarmente firmati, ecc.), respingeva integralmente la richiesta di pagamento del sub-vettore.
 

Giorgio Righetti

Febbraio 2025